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Therapy Areas

AREE TERAPEUTICHE

CARENZA DI FERRO ED ANEMIA

CSL Vifor è leader nel trattamento della carenza di ferro con o senza anemia, un disturbo diffuso e una condizione di base in molte malattie croniche. Sviluppiamo e produciamo due distinte formulazioni di ferro iniettivo ed una preparazione di ferro orale.

In emodialisi

Nei pazienti con malattia renale allo stadio terminale, l'emodialisi viene utilizzata per sostituire la funzione renale persa e rimuovere i prodotti di scarto (ad es. Creatinina e urea) dal sangue. I pazienti sottoposti ad emodialisi regolare sono spesso carenti di ferro a causa della frequente perdita di sangue associata all'emodialisi.

Nella malattia renale cronica non dialitica

La riduzione della funzionalità renale nei pazienti con malattia renale cronica può diminuire la stimolazione della sintesi dei globuli rossi e l'utilizzo di ferro nutrizionale o depositato. Questo può portare allo sviluppo di anemia anche in pazienti che non sono in emodialisi.

Le linee guida per le malattie renali sottolineano l'importanza di riconoscere e curare la carenza di ferro nei pazienti affetti da insufficienza renale cronica. In particolare, si raccomanda di affrontare tutte le cause correggibili di anemia, inclusa la carenza di ferro, prima di iniziare il trattamento con agenti stimolanti l'eritropoiesi (ESA).

Cardiologia

La carenza di ferro si presenta molto frequentemente in pazienti con insufficienza cardiaca cronica (CHF) e si associa ad una maggiore compromissione della loro condizione. I processi infiammatori cronici sono spesso la causa principale di alterazione del metabolismo del ferro.

Le evidenze scientifiche disponibili supportano la raccomandazione di effettuare una pronta diagnosi ed un opportuno trattamento della carenza marziale nell'insufficienza cardiaca.

Oncologia

Alcuni pazienti oncologici possono manifestare carenza di ferro e anemia. Entrambi possono derivare da sanguinamento cronico associato a determinati tipi di tumore (ad esempio tumori gastrointestinali) e dai cambiamenti nell'utilizzo del ferro indotto dal tumore stesso o da diversi tipi di chemioterapia. Anche in questi casi è raccomandato un adeguato e pronto trattamento della carenza di ferro.

Ginecologia

L’abbondante sanguinamento mestruale, l'alto fabbisogno di ferro di un feto in crescita durante la gravidanza e la perdita di sangue durante il parto, sono tre condizioni che mettono le donne in età fertile a maggior rischio di diventare anemiche o carenti di ferro.

Nella menometrorragia o abbondante sanguinamento mestruale (Hmb)

Il sanguinamento uterino abbondante (HMB) è uno dei disturbi ginecologici più comuni ed economicamente significativi. Nella pratica clinica, l'HMB è la principale causa di carenza di ferro con o senza anemia.

In gastroenterologia, nelle malattie infiammatorie croniche

La carenza di ferro e l'anemia da carenza di ferro sono complicanze comuni nei pazienti affetti da malattie infiammatorie croniche intestinali (colite ulcerosa e morbo di Crohn) che derivano dalla perdita di sangue cronica e dall'infiammazione cronica associata alla malattia.

"PATIENT BLOOD MANAGEMENT" nella chirurgia elettiva ed anemia pre-operatoria

La chirurgia è associata a perdita di sangue. I pazienti che sono già anemici prima dell'intervento hanno un rischio maggiore di ricevere una trasfusione di sangue. La gestione del sangue del paziente (“patient blood management”) si concentra sull'evitare le trasfusioni di sangue correggendo l'anemia prima di iniziare una procedura chirurgica, riducendo al minimo la perdita di sangue durante l'intervento chirurgico e ottimizzando il trattamento dell'anemia dopo l'intervento.

Iperfosfatemia

Il fosforo è un minerale che svolge un ruolo essenziale nel metabolismo dell’osso e nelle funzioni cellulari. Livelli di fosforo anormalmente elevati nel sangue (iperfosfatemia) possono presentarsi nei pazienti con malattia renale cronica in dialisi. Infatti, a causa di una compromissione severa, i reni non riescono a rimuovere il fosforo in eccesso.

Iperpotassiemia

L'iperpotassiemia è definita come livelli di potassio nel sangue eccessivamente elevati, una condizione grave nei pazienti cardiorenali che può causare aritmie cardiache e portare all'arresto cardiaco e persino alla morte, con un tasso di mortalità fino al 30%. L'iperpotassiemia grave è un fattore predittivo indipendente di mortalità e ricoveri ospedalieri.

L'iperpotassiemiaa si verifica frequentemente nei pazienti con malattia renale cronica che soffrono di diabete e ipertensione, indipendentemente dal fatto che abbiano o meno un'insufficienza cardiaca, ed è comunemente innescata dalla somministrazione della terapia con inibitori del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAASi), il pilastro terapeutico per un gran numero di condizioni nei pazienti cardiorenali, come l'ipertensione e l'insufficienza cardiaca. Di conseguenza, la terapia con RAASi viene ridotta o interrotta, compromettendo il beneficio protettivo cardio-renale.